Connect: fare rete per crescere insieme
Collaborazione, scambio e dialogo sono facce della stessa medaglia. Sono tutte componenti fondamentali del fare rete: unire le forze per condividere conoscenze, idee e competenze. Lo sa bene Connect, una rete di professionisti con competenze nei campi della comunicazione e della raccolta fondi, che grazie all’impegno dei propri volontari si occupa di affiancare le realtà del Terzo Settore, nella realizzazione di campagne di sensibilizzazione rivolte all’opinione pubblica.
“Fare rete – ci racconta Laura Ghiandoni, presidente di Connect – è alle radici della nostra società: basta guardarsi intorno per accorgersi che è necessario fidarsi del prossimo per costruire e, ancora di più dopo il periodo del Covid-19, tornare a dialogare con l’altro per crescere insieme. È vero che stare insieme richiede un esercizio di comprensione molto ampio. Bisogna essere consapevoli che l’altro è diverso, capace di arrivare dove noi non possiamo, per questo è prezioso. Bisogna lavorare insieme, lottare insieme, per raggiungere obiettivi condivisi. Nel no profit lo stesso “voler bene” può diventare uno strumento efficace, insomma è buono chi ragiona e ha la capacità di comprendere l’altro. Per questo noi di Connect cercheremo di fare del nostro meglio per agevolare il dialogo e riunire più realtà per migliorare insieme”.
L’associazione è nata a Roma. “L’idea di Connect – continua Laura Ghiandoni – nasce dal bisogno di donare il giusto valore ad alcuni strumenti della democrazia che meritano più spazio: il dialogo e quindi la comunicazione tra i gruppi, la volontà di lavorare insieme perchè il motto “l’unione fa la forza” è alla base del nostro sistema, e dal desiderio di dare il giusto valore alla questione economica. Siamo nati da pochissimo e sappiamo che per diventare grandi ed efficienti è necessario molto lavoro”.
Connect nasce dopo la realizzazione di un documentario intitolato “Che la maledizione sia dannata” in cui l’associazione ha approfondito alcune dinamiche specifiche del traffico di esseri umani, spiegando alcuni dettagli della cultura nigeriana al pubblico italiano. “Abbiamo portato avanti questo lavoro, verificando le notizie che arrivavano dall’Etiopia dopo il cambio di guardia del 2018, e ora proseguiamo parlando di tematiche di nicchia, marginali, ma che sono questioni immense, con le quali il nostro sistema democratico si deve confrontare come le questioni culturali di chi arriva in Italia connesse al nostro sistema legale” conclude Laura.
Negli ultimi mesi l’associazione, insieme a un piccolo gruppo di giornalisti e giornaliste, ha contattato diverse testate con l’obiettivo di attivare delle campagne di comunicazione, sul tema della lotta alla discriminazione. Per potenziare il proprio team, Connect è entrata nella community di Happy Angel. In particolare, l’associazione è alla ricerca di:
– grafici volontari, che possano realizzare dei contenuti digitali;
– fundraiser volontari con base a Roma, che supportino l’associazione nelle attività di raccolta fondi.
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