Il Fondo per la Repubblica Digitale: combattiamo il digital divide
E’ nato a febbraio 2022, con l’obiettivo di promuovere la transizione digitale nel nostro Paese. Stiamo parlando del Fondo per la Repubblica Digitale, promosso dal dal MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) e dal Ministero per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale.
Negli ultimi tempi, grazie anche agli ambiziosi obiettivi di digitalizzazione inseriti nel PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza), si è molto discusso delle diseguaglianze digitali, fenomeno che in Italia segna tristemente più della metà della popolazione: stando ai dati della Commissione Europea raccolti nel Digital Economy and Society Index, nel 2022 il 58% degli italiani tra i 16 e i 74 anni non dispongono di competenze digitali, laddove la media europea è del 42%. Questi dati sono senz’altro allarmanti, soprattutto se consideriamo quanto al giorno d’oggi il mondo digitale sia integrato con quello reale.
Le competenze digitali si sono rivelate necessarie per la nostra vita quotidiana, basti pensare all’introduzione di sistemi di identificazione digitale quali SPID o CIE, che permettono di rendere più immediato il rapporto tra le istituzioni e i cittadini, ma non solo.
Se per molte (troppe, si potrebbe dire) persone il fenomeno del digital divide, o -in italiano- divario digitale, significa non avere accesso fisico a una connessione internet, per moltissime altre si articola nella mancanza di educazione digitale. Quest’ultimo aspetto si ripercuote in maniera molto forte sulle possibilità di carriera di coloro i quali cercano di entrare nel mercato del lavoro sprovvisti delle competenze digitali di base.
I primi due progetti del Fondo per la Repubblica Digitale sono dedicati proprio allo sviluppo e all’accrescimento delle competenze digitali di due categorie: il bando “Futura” è rivolto a finanziare progetti che coinvolgono le donne, mentre il bando “Onlife” è rivolto ai così detti NEET, ossia ragazzi e ragazze nella fascia di età compresa tra i 15 e i 34 anni che non sono occupati né in attività lavorative né in attività di studio o formazione.
Quello che ci auguriamo, noi di Happy Angel, è che il Fondo riuscirà ad avere un impatto positivo anche nel mondo Non profit e in particolare nelle piccole e medie organizzazioni, che spesso non dispongono del budget necessario per investire in strumenti digitali e nell’aggiornamento delle competenze.
Nel frattempo, la nostra piattaforma gratuita continuerà a rimanere a disposizione di tutte le associazioni che hanno bisogno di supporto per lo sviluppo dei loro progetti digitali, grazie ad una community di volontari che ogni giorno, con il loro entusiasmo, donano il proprio tempo e le proprie capacità!
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- Sono una studentessa romana di ritorno dalla Romagna, la bellissima terra che mi ha adottato per due anni e nella quale sono giunta affamata di conoscenza (e piadine). Sono appassionata di politica, comunicazione e cultura pop, tre strumenti che possono fare tanto bene se utilizzati nella maniera giusta: nel mio piccolo mi piace cercare la giusta via, condividendo il mio percorso con chi, come me, ha ancora voglia di vedere il buono nelle cose.
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