Il Servizio Civile diventa… Digitale!
È tempo di digital revolution anche per il Servizio Civile! Si sono da poco aperte le selezioni per il Servizio Civile Digitale 2023, l’iniziativa riservata ai giovani under 28 che promuove una nuova modalità del Servizio Civile: innovativa, digitale e inclusiva.
Realizzato grazie alla collaborazione tra il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, il Servizio Civile Digitale permette ai giovani di mettere a disposizione le proprie competenze digitali, aiutando le persone che hanno difficoltà a utilizzare il web e i dispositivi elettronici.
il nuovo bando per il Servizio Civile Digitale 2023 è finalizzato a selezionare 4.629 operatori volontari per progetti che si realizzeranno nel prossimo biennio in tutta Italia. L’opportunità è rivolta a giovani tra i 18 e 28 anni ed è previsto rimborso con un assegno mensile pari a 507,30 €. È possibile inviare domanda di partecipazione entro il 28 Settembre 2023.
Perché il Servizio Civile Digitale è un’iniziativa così importante?
Il bando rappresenta una grande opportunità sia per il settore pubblico che per il Terzo Settore, in quanto si pone un duplice obiettivo:
– Incrementare l’alfabetizzazione digitale dei cittadini attraverso programmi di facilitazione digitale
– Sviluppare e potenziare le competenze digital degli enti coinvolti.
Lo scopo è ridurre il divario digitale che negli ultimi tempi si sta trasformando in un vero problema sociale. Pensiamo alla pandemia e all’importanza che ha avuto la tecnologia nella quotidianità di quei mesi, ma anche alla digitalizzazione dei servizi cittadini con i quali ci confrontiamo costantemente, alle modalità di pagamento che utilizziamo ogni giorno e all’iter per sottoporre il proprio cv a un’azienda.
Le competenze digitali sono ormai imprescindibili: colmare il digital gap tra le varie fasce della popolazione significa collaborare attivamente allo sviluppo del nostro Paese.
Secondo una statistica del DESI (Digital Economy and Society Index) l’Italia è posizionata al terzultimo posto in Europa nella dimensione del capitale umano. Ciò significa che meno del 50% dei cittadini nella fascia di età compresa tra i 16 e i 74 anni possiede le competenze digitali di base. Un dato che spiega l’urgenza di sviluppare un percorso di digital literacy concreto.
Con questo bando, il Servizio Civile Digitale punta ad alfabetizzare entro il 2026 un milione di persone grazie all’affiancamento dei cosiddetti facilitatori digitali. I volontari che durante i mesi del Servizio Civile seguiranno un percorso di formazione e di knowledge management per essere pronti a supportare quei cittadini che hanno ancora poca dimestichezza con l’uso degli strumenti digitali.
Quali sono i vantaggi per le Non profit?
Per le Associazioni, così come per gli enti pubblici, il Servizio Civile Digitale è una grande occasione per garantire sempre maggiori servizi, sviluppare nuovi canali di comunicazione e ampliare il proprio bacino di utenza. Obiettivi che condividiamo anche noi di Happy Angel! La nostra piattaforma gratuita, infatti, nasce per incoraggiare la digitalizzazione nelle piccole e medie organizzazioni non profit, che spesso per mancanza di budget e risorse umane non sfruttano a pieno il potenziale del web. Il nostro compito è quello di favorire l’incontro tra le Associazioni e gli appassionati del web (neolaureati o professionisti), pronti a donare il proprio tempo e le proprie competenze per una giusta causa.
Partecipare alla digitalizzazione del Terzo settore è più semplice di quanto pensi! Che tu voglia iscriverti al Servizio Civile o diventare un Volontario digitale… mettiti in gioco!
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Articolo scritto da

- Sono una triestina trapiantata a Roma da più di dieci anni. Corro soprattutto sul Lungotevere e nei campi del Nordest, adoro la Settimana Enigmistica e la vitovska del Carso. Mi piacciono le persone vere, quelle con le quali poter creare un dialogo, una reciprocità, un ascolto. Credo nella forza della parola e nella sua intrinseca natura di scambio comunicativo.
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