Pina Rinaldi, Traduttrice volontaria

“Quando pensavo al volontariato tradizionale c’erano sempre tanti ma che mi bloccavano: Come posso conciliare questa attività con il lavoro? A chi lascio i miei bambini? E se l’associazione è distante?”. Sono queste le domande che si è posta Pina Rinaldi, prima di scoprire il volontariato online di Happy Angel.

Pina è una mamma in carriera, è originaria della Basilicata, cresciuta in Puglia con una grande passione per i viaggi e per la letteratura. L’abbiamo contattata per chiederle come sta andando la sua collaborazione da traduttrice volontaria con Nutrizionisti Senza Frontiere, una delle associazioni della nostra community.

“Ritagliarsi del tempo per un’attività di volontariato è una sfida, ma la sensazione che resta è quella di un grande appagamento e arricchimento personale – ci ha detto Pina. Poi ci ha raccontato la sua storia: “Da piccola passavo ore a leggere romanzi e a sognare di viaggiare, mi ero messa in testa di diventare assistente di volo. Per assecondare queste due passioni, quando è arrivato il momento, ho deciso di iscrivermi alla facoltà di Lingue e Letterature Straniere. Ho letto tanto durante i miei anni universitari, mentre mi avventuravo all’estero per motivi di studio o per brevi esperienze lavorative. Subito dopo la laurea ero pronta a trasferirmi in Germania, ma la vita mi ha portato a fare una piccola deviazione e mi sono ritrovata a vivere in Cile per quasi otto anni. Il mondo dei viaggi è diventato così il mio lavoro, prima da dipendente di un’agenzia e poi da imprenditrice: in società con due ragazze ho avviato un tour operator di turismo avventura con sede a Santiago che mi ha permesso di girare l’America Latina in lungo e in largo. I libri hanno continuato a seguirmi però, fidati compagni del tempo libero. Nel 2012 sono tornata nella mia Puglia in compagnia di Rodrigo (l’affascinante cileno che è diventato mio marito!) e del piccolo Diego. Ci siamo stabiliti ad Alberobello e due anni dopo è arrivato anche Pablo. Ho continuato a lavorare nel turismo anche se gli impegni familiari mi hanno costretta a rallentare i ritmi”.

La passione di Pina per i viaggi non si è fermata nemmeno durante la pandemia, quando ha trovato un nuovo modo di muoversi e imparare, attraverso la letteratura e il volontariato.

“Durante il lockdown, la letteratura mi ha aiutato tantissimo: mi sono ritrovata a scrivere racconti e a vincere perfino qualche concorso letterario. Ho scoperto Happy Angel in un momento per me delicato: per questioni familiari avevo messo in pausa il lavoro e mi sentivo spaesata, per niente abituata alla vita contemplativa. Mia sorella mi ha suggerito di cercare delle organizzazioni di volontariato online per rendermi utile ed eccomi qua! Qualche settimana fa sono stata contattata da Veronica Madonna, fondatrice e coordinatrice di Nutrizionisti Senza Frontiere, che mi ha spiegato il progetto e mi ha chiesto se volessi dare una mano come traduttrice. Mi sono subito messa a disposizione e poco dopo ho avuto un colloquio di approfondimento con Maria, una cooperante dell’organizzazione: ci è bastato qualche minuto per entrare in sintonia”.

Pina si sta occupando della traduzione dello statuto dell’associazione dall’italiano allo spagnolo, dal momento che l’organizzazione intende aprire una sede in Spagna: “devo dire che è stato un ottimo modo di iniziare a collaborare perché mi ha permesso di avere un confronto con la loro missione, di conoscere meglio le attività che svolgono e quali sono gli obiettivi a medio e lungo termine. Sono stati tutti estremamente disponibili e non mi hanno messo alcuna fretta, ma ero talmente entusiasta che ho consegnato il  testo dopo appena un giorno!“.

Quando chiediamo a Pina di dirci cosa ha rappresentato per lei questa prima esperienza di volontariato digitale, ci dice: “Il volontariato per me ha funzionato a doppio senso: io ho consegnato all’associazione una traduzione, loro a me la gratificante sensazione di aver fatto qualcosa di buono. La dimensione digitale abbatte ogni limite mettendo chiunque in condizione di dare una mano nei modi e nei tempi più indicati. Mettere a disposizione le proprie competenze professionali e il proprio tempo può davvero fare la differenza, tanto per chi riceve aiuto quanto per chi lo offre. Per questo credo che il digitale possa essere una miniera d’oro per le non profit: basta trovare le persone giuste per crescere, farsi conoscere e ampliare il proprio raggio d’azione”.

Cosa aspetti a seguire l’esempio di Pina? Aiuta anche tu le tante associazioni non profit che vogliono crescere nel digital. Clicca qui e iscriviti gratuitamente a Happy Angel!

Articolo scritto da

Jessica Vengust
Jessica Vengust
Sono una triestina trapiantata a Roma da più di dieci anni. Corro soprattutto sul Lungotevere e nei campi del Nordest, adoro la Settimana Enigmistica e la vitovska del Carso. Mi piacciono le persone vere, quelle con le quali poter creare un dialogo, una reciprocità, un ascolto. Credo nella forza della parola e nella sua intrinseca natura di scambio comunicativo.

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