RECUP, lunga vita al cibo!

Quello della produzione e del consumo di cibo è un lungo viaggio intorno al mondo, che spesso inizia e si conclude all’insegna dello spreco. Fin dalla fase di produzione, infatti, si registrano perdite e sprechi di filiera (“food loss”) che continuano anche una volta che gli alimenti arrivano nei mercati, nei supermercati o sulle nostre tavole (“food waste”).

Solo per darvi un’idea della dimensione gigantesca del fenomeno: nel 2020 sono andate sprecate nelle case italiane 1.661.107 tonnellate di cibo, che diventano 3.624.973 tonnellate se nel calcolo si includono anche le perdite e gli sprechi di filiera (qui il report integrale dell’Osservatorio Waste Watcher).

Certo, le nostre abitudini di acquisto e di consumo contano, e davvero tutti possiamo fare la nostra parte, comprando e cucinando la quantità di cibo di cui abbiamo bisogno e interpretando nel modo giusto le etichette dei prodotti. Oltre alle nostre case, però, c’è un altro luogo dove lo spreco si può prevenire: il mercato. Sì, perché a fine giornata tanti commercianti buttano via la frutta e la verdura che non riescono a conservare nelle celle frigorifero o che non risulta più “esteticamente” adatta alla vendita, mentre quel cibo – ancora buono – potrebbe essere donato a chi ne ha bisogno. E’ in questi luoghi che arriva l’azione di recupero dell’associazione RECUP.

Il loro motto è “Il cibo che perde valore economico acquista valore sociale”, per questo i volontari di RECUP si incontrano nei mercati ortofrutticoli di Milano, recuperando il cibo prima che venga buttato via, per distribuirlo a chiunque voglia prenderlo! Ogni giorno, insieme ai volontari di RECUP, partecipano alle attività di recupero gli stessi beneficiari, che poi ricevono la frutta e la verdura raccolta: un circolo virtuoso che incoraggia la collaborazione e il senso di comunità, lo scambio interculturale e intergenerazionale.

E’ così che RECUP raccoglie e dona a Milano 6,5 tonnellate di frutta e verdura a settimana, operando in 10 mercati scoperti incluso il mercato ortofrutticolo all’ingrosso, ed è così che l’associazione riesce a coniugare la lotta allo spreco alimentare con l’inclusione sociale. Un impatto, quello prodotto sul territorio, che certamente si fonda sulle capacità e sull’intraprendenza dei ragazzi e delle ragazze del team RECUP: un esempio del valore enorme generato dal Volontariato.

Proprio di questo, abbiamo parlato con Lorenzo Di Stasi, responsabile comunicazione di RECUP. Dopo l’esperienza di volontariato in WWF e poi nei campi profughi nel nord della Grecia, dove centinaia di migliaia di persone cercavano rifugio in Europa, Lorenzo ha conosciuto RECUP come volontario, al mercato di Viale Papiniano a Milano, e oggi è membro del consiglio direttivo dell’associazione.

“Grazie alle mie esperienze, ho capito che fare volontariato significa fare Politica, ma Politica con la P maiuscola e con il significato nobile che davano i latini a questo termine – mi dice Lorenzo – una Politica fatta sul territorio con tante persone che lo vivono ogni giorno, per cambiarlo in meglio. I volontari e le volontarie sono fondamentali per RECUP, perchè sono il vero motore della nostra attività di recupero e distribuzione gratuita di frutta e verdura nei mercati. Senza di loro, questa attività non esisterebbe. Il contributo dei volontari è fondamentale anche per le attività di comunicazione, logistica e networking con le realtà istituzionali e del terzo settore con cui collaboriamo”.

Quando chiedo a Lorenzo cosa ne pensa del volontariato online, mi risponde: “il volontariato online è stato molto prezioso per RECUP durante i mesi della pandemia ancora in corso e la dimensione digitale continua ad essere molto importante per noi. In questi giorni, ad esempio, siamo in piena campagna di crowdfunding per finanziare il progetto RECUP+ , che ci permetterà di affittare uno spazio di compostaggio e iniziare a trasformare la frutta e verdura recuperata, insieme al nostro partner Chef and the City. Ci siamo resi conto, infatti, di quanto fosse importante aggiungere un nuovo step alla nostra filiera di recupero e lotta contro lo spreco alimentare e abbiamo capito che creare un laboratorio di trasformazione gastronomica ci avrebbe permesso di aumentare l’impatto ambientale, economico e sociale di RECUP. Nonostante i lunghi periodi in cui non è stato possibile incontrarsi di persona, abbiamo messo in piedi questa campagna di raccolta fondi e ora abbiamo bisogno del contributo di tutti per realizzare il nostro progetto. E’ possibile partecipare alla campagna di crowdfunding fino al 14 giugno. Ogni contributo conta, per combattere contro lo spreco alimentare!”.

Articolo scritto da

Isadora Casadonte
Isadora Casadonte
Ho conosciuto il mondo del non profit mentre studiavo giornalismo all’università: da quel momento, ha sempre fatto parte del mio bagaglio personale e professionale! Oggi mi occupo di corporate fundraising e di Sostenibilità, perché mi piace realizzare progetti ad impatto sociale e ambientale. Ho creduto fin dal primo momento nel potenziale di Happy Angel e per questo coordino con passione il nostro bellissimo team e le sue attività, per raggiungere traguardi sempre più importanti!

Collaboro al progetto di Happy Angel da ROMA

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