Silvia, professione Volontaria!
Romagnola di Cervia, 27 anni, dalla voce energica e dalla sensibilità spiccata, Silvia Sarti ci racconta la sua esperienza di neo fundraiser, di come il volontariato l’abbia aiutata a crescere e di quando il mondo del non profit è diventato la sua vita.
Abbiamo conosciuto Silvia attraverso Linkedin: una fortunata connessione algoritmica ci ha fatto scoprire una bella storia, che non potevamo non raccontare! Il suo è un grande esempio di come il volontariato possa influire positivamente sulla vita lavorativa (oltre che personale), perchè grazie alle sue esperienze come volontaria, Silvia ha sperimentato metodi e strumenti che si sono rivelati fondamentali per la sua crescita professionale.
Ecco come è iniziato il suo percorso.
Dopo aver conseguito la laurea in Cooperazione allo Sviluppo, la prospettiva di Silvia era volta verso un futuro all’estero, calato tra culture e modi di vivere diversi. Ma alla vita, si sa, piace l’imprevedibilità e quando la prende per mano lo fa senza chiedere il permesso. Il sogno di Silvia, così, si arresta, costringendola ad una stanzialità forzata, che però, grazie ad una grande motivazione interiore, si trasforma presto in un altro modo di viaggiare.
“Se non posso viaggiare, mi sono detta, almeno voglio entrare in contatto con quante più persone possibili qui, a Cervia, a casa mia”. Ed è così che inizia il suo percorso nel mondo del volontariato digitale.
Infatti, Silvia comincia a supportare nella comunicazione digital e nella raccolta fondi le associazioni di Mensa Amica ed Emporio Cervia, due realtà cittadine che forniscono assistenza alle famiglie in difficoltà.
Grazie a questa esperienza di volontariato digitale, Silvia scopre il suo interesse per il web che la porta ad approfondire gli studi e a conoscere Diabete Romagna, realtà per la quale inizia a lavorare come fundraiser.
“Durante la mia esperienza di volontaria ho realizzato in completa autonomia delle campagne di crowdfunding, contribuito alla partecipazione a progetti pubblici e mi sono occupata del piano editoriale e della comunicazione sui social. In questo modo ho acquisito ancor più consapevolezza delle mie capacità e questo mi ha permesso di sentirmi più sicura di me stessa nel mio attuale contesto professionale. In generale le esperienze di volontariato mi hanno permesso di migliorare la capacità di interagire con le persone e di adattarmi ai contesti più diversi. Penso di poter affermare che ad oggi una delle soft skills che mi riconosco di più è proprio quella relazionale!”
Silvia si descrive come una persona estremamente sensibile, attenta agli altri, aperta, collaborativa e predisposta all’ascolto. Caratteristiche che ha sviluppato non solo durante la sua attività di volontaria digitale ma anche durante il suo percorso di clownterapia per l’associazione VIP, Viviamo In Positivo, presso l’ospedale di Forlì. Un’esperienza che ci racconta essere stata forte, intensa, emotivamente coinvolgente.
“A livello personale, posso dire che nei momenti più bui del mio percorso di vita, le esperienze di volontariato mi hanno consentito di aprirmi agli altri. Questa è stata in buona parte la mia salvezza perché è ciò che mi ha permesso di sentirmi sempre allineata ai miei valori, con i piedi su una strada sicura anche se nel frattempo dovevo rimettere insieme altri pezzi della mia vita che si stavano sgretolando”.
E quando, a conclusione della nostra chiacchierata le chiediamo del futuro, ci dice che vorrebbe migliorare le sue competenze digitali “per creare un domani qualcosa di mio, un progetto personale legato al non profit, circondata da persone belle”.
E come non farle il nostro miglior in bocca al lupo!
Se anche tu, come Silvia, vuoi vivere l’esperienza del volontariato, ma non sai da dove iniziare, dai uno sguardo QUI.
Scoprirai quanto è semplice diventare un Volontario digitale.
Articolo scritto da

- Sono una triestina trapiantata a Roma da più di dieci anni. Corro soprattutto sul Lungotevere e nei campi del Nordest, adoro la Settimana Enigmistica e la vitovska del Carso. Mi piacciono le persone vere, quelle con le quali poter creare un dialogo, una reciprocità, un ascolto. Credo nella forza della parola e nella sua intrinseca natura di scambio comunicativo.