Volontariato e crescita personale, la mia esperienza
Di anno in anno, il digital ha preso piede nelle nostre vite influenzandone percorsi, obiettivi ed esperienze. C’è chi si è laureato online, chi ha incontrato l’amore, chi ha imparato a cucinare e chi, come noi, ha scoperto che anche online è possibile aiutare il prossimo attraverso il volontariato.
Siamo soliti incontrare i volontari nelle piazze, nelle parrocchie, in grandi centri urbani e mercati ma quanti di voi si sono mai addentrati nel mondo del volontariato online?
L’obiettivo di Happy Angel è proprio quello di promuovere la figura del volontario digitale, un neolaureato o un professionista del web che voglia di mettere in campo le proprie competenze per sostenere un’organizzazione non profit e aiutarla a realizzare la sua mission! Persone quindi che credono nel potenziale del digital e hanno voglia di fare rete, per sostenere e promuovere progetti di valore sociale, ambientale, culturale e non solo!
La mia esperienza come volontaria
A parlarvi di quanto faccia bene prestarsi per gli altri sono io, Mariluce Latino, una ragazza di quasi 27 anni. Sembra quasi assurdo che una ragazza così giovane possa ritrovarsi qui a spiegare perché fare volontariato sia fattore di crescita personale e invece spesso è proprio dalle assurdità che nascono le realtà più belle!
Prima di raccontarvi quali siano gli aspetti che più mi entusiasmano del fare volontariato (anche digitalmente), voglio narrarvi la mia esperienza in questo campo: nel 2017 ho iniziato a partecipare alle riunioni della redazione di Cercasi un Fine. Cercasi un fine è insieme un periodico, un’associazione onlus, di promozione sociale, iscritta all’albo regionale della Puglia, una rete di scuole di formazione politica, un gruppo di amici stranieri e volontari per l’insegnamento della lingua italiana. Vi partecipano credenti cristiani e donne e uomini di diverse culture e religioni, accomunati dall’impegno per una società più giusta, pacifica e bella.
Il mio primo e vero impatto con il mondo del volontariato è iniziato a maggio 2018 quando il Presidente di Cercasi un Fine, Don Rocco D’Ambrosio, ha riposto fiducia in me e in Davide D’Aiuto per il coordinamento di un progetto di integrazione per stranieri nel quale organizzavamo corsi di lingua e cultura italiana per permettere a chiunque fosse immigrato e non conoscesse l’italiano, nella cittadina di Cassano delle Murge (BA), di poter scoprire il valore profondo dell’inclusione e della buona volontà in un mondo in cui prevale sempre più la distanza verso “l’altro diverso da me”. Questa attività, denominata “Centro di Incontro e Ascolto per stranieri”, ad oggi viene portata avanti da altri fantastici volontari (i vari impegni di studio e lavoro non mi hanno permesso più di essere parte attiva) ma porto sempre nel cuore quei mesi in cui ho davvero avuto l’opportunità di toccare con mano la diversità e farla mia.
Cosa mi ha insegnato questa esperienza? Beh, mi ha fatto sentire fortunata perché nascere in Italia mi ha permesso di studiare, di avere una vita “normale”, di avere tutti i comfort che una persona potrebbe avere ma è stato con il Centro di Incontro e Ascolto per stranieri che ho compreso davvero il valore di ogni singola cosa, seppur piccola. Un piccolo momento conviviale, sorseggiare del thè assieme a signore pakistane, ascoltare i racconti di chi è arrivato in Italia dopo tante difficoltà mi ha reso molto più sensibile verso tutte quelle persone che più che ritenerle disperate, le disegno come coraggiose e piene di speranza! Un immenso grazie va a voi, amici stranieri, perché mi avete fatto capire come ogni cultura sia ricchezza e che siamo tutti uguali!
Ma non finisce qui! Continuo comunque a scrivere, di tanto in tanto, degli articoli per il periodico di Cercasi un Fine cercando di apportare al giornale la visione del mondo dei giovani di oggi, spesso spaesati ma pieni di speranza!
Al di là di ogni luogo comune, il volontariato fa crescere, ecco perché:
La mia esperienza in Cercasi un Fine si è svolta in presenza perchè eravamo in periodo pre-Covid. Sappiamo bene che ora le cose sono diverse ma non per questo dobbiamo smettere di aiutare il prossimo e, al contempo, anche noi stessi! Ecco perché è così importante il volontariato digitale:
Entrare in contatto con persone, luoghi e realtà diverse dalle nostre lo considero già un primo fattore da prendere in considerazione quando si parla di volontariato digitale: attraverso lo schermo del nostro pc abbiamo lo straordinario potere di far sorridere qualcuno che si sente solo, di aiutare un bambino nel fare i compiti, di sostenere chi magari è un po’ giù di morale e tutto questo grazie alla tecnologia e alla nostra voglia di aiutare ma, prima di tutto, di AMARE.
In secondo luogo, altro fattore di crescita ritengo che sia il TEMPO. Quante volte abbiamo sentito dire (magari anche da noi stessi) che non avevamo tempo per fare determinate cose? Ecco, quando si entra nel mood del volontariato (e io ne posso darvi prova), quel tempo lo si trova, sbuca quasi per caso perché il motore che muove la mente e il cuore di un volontario è la filosofia del QUI E ORA.
Come ultimo fattore vincolante per chi, come me, si presta come volontario digitale è la FREQUENZA. L’impegno nel rispettare determinati orari, incontri (sempre virtuali), consegne sono tutti elementi che ci fanno crescere perché ci rendono RESPONSABILI. Sapere che dall’altra parte del pc c’è il Presidente di una Onlus che aspetta quella videocall o quella presentazione in PowerPoint per il suo corso di italiano per migranti è motivo di sprono per noi che ci diamo da fare per il BENE COMUNE ma allo stesso tempo acquisiamo competenze digitali, comunicative e organizzative.
Insomma, direi che come mini vademecum inziale possa andare bene, poi il resto vien da sé!
E tu che fai, non ti metti in gioco? Diventa volontario digitale su Happy Angel!
Articolo scritto da
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Vengo dalla Puglia, mi ritengo cittadina del mondo e amo conoscere culture diverse dalla mia. Mi prodigo per gli altri senza mai tralasciare il mio benessere personale. Credo che la mia chiave vincente sia il pormi sempre domande, senza mai tirarmi indietro dinanzi alle sfide che la vita mi pone quotidianamente.
Amo studiare le lingue straniere, parlo Inglese, Tedesco, un po’ di Francese e un pochino ino di Polacco.
Mi piace scrivere, raccontare storie, trasformare in parole tutto il bello, ma anche il brutto, che succede nel mondo.